La libertà educativa non può tollerare l’imposizione brutale e l’indottrinamento ideologico.
Ho espresso personalmente la mia massima solidarietà alla professoressa Paola Senesi, preside del Liceo Giulio Cesare di Roma, per i continui attacchi nei suoi confronti, che non accennano a diminuire. La preside è rea solo di aver difeso la libertà educativa e di aver ricordato che, in ottemperanza alle linee guida stabilite dall’allora ministro Fedeli, è necessario il consenso informato da parte dei genitori quando vengono toccati temi eticamente sensibili, quali appunto quelli relativi all’aborto, all’identità di genere e alle teorie LGBT. L’imposizione che alcune forze politiche orientate ideologicamente volevano fare nei confronti degli studenti era palese, cioè imporre il pensiero unico: un unico punto di vista, senza contraddittorio, su temi eticamente sensibili. Bene ha fatto la preside a rimandare al mittente tali tentativi, ricordando che su questo tipo di tematiche è obbligo della scuola seguire il Piano dell’Offerta Formativa, seguire il principio del consenso informato e seguire il principio dell’esclusione di qualsiasi tema che non sia stato condiviso previamente, soprattutto se presentato in assenza di contraddittorio. A tal proposito ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro dell’istruzione quali misure intenda assumere per garantire ai dirigenti scolastici di svolgere il proprio dovere nell’osservanza delle leggi e nel rispetto del dettato dell’articolo 30 della Costituzione in ordine alla libertà educativa, senza per questo essere sottoposti a indebite pressioni di carattere ideologico.
Ho espresso personalmente la mia massima solidarietà alla professoressa Paola Senesi, preside del Liceo Giulio Cesare di Roma, per i continui attacchi nei suoi confronti, che non accennano a diminuire. La preside è rea solo di aver difeso la libertà educativa e di aver ricordato che, in ottemperanza alle linee guida stabilite dall’allora ministro Fedeli, è necessario il consenso informato da parte dei genitori quando vengono toccati temi eticamente sensibili, quali appunto quelli relativi all’aborto, all’identità di genere e alle teorie LGBT. L’imposizione che alcune forze politiche orientate ideologicamente volevano fare nei confronti degli studenti era palese, cioè imporre il pensiero unico: un unico punto di vista, senza contraddittorio, su temi eticamente sensibili. Bene ha fatto la preside a rimandare al mittente tali tentativi, ricordando che su questo tipo di tematiche è obbligo della scuola seguire il Piano dell’Offerta Formativa, seguire il principio del consenso informato e seguire il principio dell’esclusione di qualsiasi tema che non sia stato condiviso previamente, soprattutto se presentato in assenza di contraddittorio. A tal proposito ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro dell’istruzione quali misure intenda assumere per garantire ai dirigenti scolastici di svolgere il proprio dovere nell’osservanza delle leggi e nel rispetto del dettato dell’articolo 30 della Costituzione in ordine alla libertà educativa, senza per questo essere sottoposti a indebite pressioni di carattere ideologico.