“Mi meraviglio di chi si meraviglia della posizione ribadita dalla congregazione per la dottrina della fede in ordine al divieto di benedire le coppie gay”. Lo dice all’AdnKronos, Simone Pillon, senatore della Lega, dopo le polemiche sul no della Chiesa alla alla benedizione delle unioni omosessuali, anche se si tratta di relazioni stabili. “La proposta cristiana – sottolinea il vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza – non è una melassa zuccherosa politicamente corretta, da cambiare in ragione delle mode del momento ma chiama tutti a confrontarsi con la realtà umana così com’è, e non come le ideologie vorrebbero che fosse”. “Già dal concepimento siamo maschi e femmine – aggiunge Pillon – . Ognuno è libero di fare quel che vuole, ma il rapporto tra un uomo e una donna è l’unico al quale il buon Dio ha assegnato il sublime compito di essere immagine del suo amore per l’umanità, unendo gli sposi e generando la vita”. Per Pillon siamo di fronte a tentativi di “strumentalizzare la prassi di alcuni pastori per poi legittimare moralmente genitore 1 e 2, oppure l’utero in affitto o la compravendita di gameti umani”. “Era logico – avverte – che la Chiesa intervenisse per chiarire meglio la rivelazione”. “Non è obbligatorio essere cristiani – dice il senatore salvininiano – e non ci sono le guardie svizzere a perseguire chi voglia agire in difformità dal magistero della Chiesa, ma trovo contraddittorio che i fautori del teorema ‘Libera Chiesa in libero Stato’, oggi dalle colonne del Corriere e di Repubblica si mettano a spiegare alla Chiesa quello che dovrebbe o non dovrebbe (bene)dire…”. “Secondo me almeno questa volta i sacerdoti del laicismo avrebbero fatto bene a tacere”, conclude Pillon.
16 MARZO 2021