Roma, 9 giu. – Con i concetti di “autoidentificazione e autopercezione” il ddl Zan “lascia sostanzialmente alla persona la possibilità di definire il proprio sesso. Per carità, nel privato ognuno faccia quello vuole, ma se lo Stato dà un riconoscimento alla dichiarazione di identità sessuale della persona allora si apre a veri e propri abusi”. Lo dice il senatore Simone Pillon (Lega), oggi in Senato a margine della presentazione di un Report sulle violazioni delle libertà fondamentali causate dalle leggi sull’omotransfobia. Pillon cita i casi “che si stanno verificando nel mondo dello sport, con maschi che competono in gare femminili”, e altri episodi all’estero nella politica, “con uomini che prendono il posto delle donne, autocertificandosi come femmine, e usando le quote rosa”. Tutto questo, secondo il senatore leghista, “porta ad una stortura, ma soprattutto costituisce un grosso problema per i bambini che vengono cresciuti con l’idea di poter manipolare la propria identità sessuale. Questo porta alla transizione di genere a volte anche a 10-12 anni, con conseguenze devastanti per la salute dei più piccoli”, conclude Pillon. (Sor/Dire)
09 GIUGNO 2021