Difesa della vita e aborto
Ogni persona ha la libertà di scelta prima di concepire una vita, ma dopo c’è il diritto di un innocente di venire al mondo.
Ci rendiamo conto che oggi non ci sono le condizioni per un incisivo cambiamento della legge 194, che regola l’interruzione volontaria della gravidanza, ma sono certo che anche l’Italia ci arriverà, come è già successo in altri paesi del mondo.
Nondimeno abbiamo sempre la possibilità di applicare la prima parte della 194, che valorizza e sostiene la maternità e la gravidanza. Dobbiamo puntare all’obiettivo ‘aborti zero’. Occorre aiutare le donne che vogliono abortire perché si trovano in difficoltà economiche e sociali mediante coraggiosi aiuti economici da garantire alle mamme con gravidanze impreviste o a rischio, perché possano scegliere sempre la vita per il loro bambino. Dobbiamo sostenere la maternità, altrimenti il nostro Paese non avrà un futuro.

In questo senso è molto importante favorire l’attività dei centri di aiuto alla vita.
E altresì fondamentale scoraggiare e disincentivare quelle partiche sanitarie che mettono a rischio la salute delle donne dietro la promessa di un aborto facile. Mi riferisco in particolare all’aborto farmacologico, che, in molti casi in cui è stato praticato fuori dalle condizioni di sicurezza garantite dal sistema sanitario, ha causato gravi danni alle donne che vi hanno fatto ricorso.
Occorre quindi promuovere una cultura della responsabilità al fine contrastare ogni forma di banalizzazione della pratica abortiva, che non lascia mai prive di conseguenze anche gravi e croniche le persone che vi fanno ricorso. E’ inoltre necessario promuovere una corretta informazione e interventi concreti affinché le gestanti non siano lasciate sole ad affrontare momenti e scelte difficili.