Il bambino deve, inoltre, poter trascorrere con ciascuno dei genitori tempi adeguati, che naturalmente non significa dividere il tempo del bambino in parti uguali, ma significa dare tempi consistenti a entrambi i genitori, evitando che un genitore debba ridursi a svolgere il suo ruolo attraverso strumenti informatici e telematici.
Occorre inoltre garantire il diritto del minore a conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale. È poi doveroso pensare a uno strumento di lavoro sul quale padre e madre siano chiamati a confrontarsi: vale a dire un piano genitoriale che li aiuti a individuare insieme le concrete esigenze dei figli minori e a fornire il loro contributo educativo ed economico basato sul criterio della proporzionalità dei rispettivi redditi.
Infine, occorre adottare norme che assicurino l’effettiva uguaglianza tra padre e madre nei confronti dei loro figli, al fine di assicurare ad ogni genitore il diritto di essere informato e di partecipare alle decisioni importanti per la vita e lo sviluppo del figlio.